Cosa significa leggere?

La lettura è sempre stata una capacità che abbiamo appreso dall’infanzia.

Fondamentale per entrare in contatto con tutte le informazioni scritti nei libri e nei testi per aumentare le conoscenze, la lettura ha sempre occupato uno spazio importante nell’istruzione fin dall’inizio dei tempi.

Come abbiamo imparato a leggere?

Ritornando indietro nel tempo all’età di 5 o 6 anni ci sono stati i primi approcci alle lettura.

Apprendere questa capacità è stato un passaggio graduale.

Abbiamo iniziato col imparare le lettere dell’alfabeto, per poi arrivare alle singole parole scomponendole in sillabe, per poi leggere in modo fluido.

Prendiamo come esempio la parola CASA

Inizialmente la leggevamo lettera per lettera: C-A-S-A

In seguito, scomponendola in sillabe CA-SA

Per poi leggere CASA.

La lettura si basa sia dalla codificazione del testo sia dalla sua comprensione.

È curioso osservare che per arrivare a questo stadio dello sviluppo abbiamo sempre avuto bisogno di accompagnare la verbalizzazione nella lettura per integrare in modo spontaneo la concordanza dei suoni della lingua. Apprendere a decodificare un testo è un processo dell’alfabetizzazione che ha diverse fasi dove l’obbiettivo consiste nel padroneggiare la conoscenza delle corrispondenze lettere-suoni e l’analisi di tutti i fonemi. Ad ogni fase dell’infanzia vengono usate delle strategie in modo naturale che saranno abbandonate rapidamente in favore di strategie cognitive più funzionali al miglioramento della coscienza fonologica e della propria capacità di lettura (Ehri, 1992).

Infatti, i bambini nella fase pre-alfabetica,  quando si approcciano per la prima volta alla lettura, impiegano una strategia logografica, quindi eseguono inconsciamente un trattamento pittoriale delle parole scritte attraverso l’uso degli indizi viso-spaziali più salienti. Quindi osservano come è scritta la parola e apprendono per le particolarità visive che presenta la scrittura della parola. Questa è una strategia, come altre, che permette di migliorare la propria conoscenza fonetica, ma che impiega tantissime risorse cognitive e che può portare a diversi bias cognitvi ed errori. Per questo va abbandonata rapidamente, altrimenti può comportare dei rischi importanti sulla capacità della lettura.

Ci sarebbero altri esempi, tutti indicano quanto le strategie cognitive impiegate nella decodificazione della lettura siano dei predittori importanti nella qualità delle proprie capacità e del livello dello sviluppo psicologico.

Cosa è importante sapere dall’alfabetizzazione?

Lo studio delle diverse fasi dell’alfabetizzazione ci insegna che abbiamo bisogno continuamente di riadattare e sviluppare le nostre strategie cognitive man mano che le nostre capacità aumentano. Altrimenti si creano degli squilibri importanti che vanno ad inficiare il nostro rendimento.

Intorno agli 8 anni la decodificazione dello scritto è diventata un automatismo, pertanto la didattica scolastica ha finalizzato lo studio sulla comprensione e sull’analisi di testi sempre più complessi. Ciò ha permesso di ampliare il vocabolario, le conoscenze e di acquisire fondamentali capacità per la formazione.

La capacità di lettura è migliorata dal punto vista della comprensione, in quanto il disporre di più conoscenze facilita in modo naturale la comprensione di ogni testo, tuttavia la velocità e capacità di decodificazione è rimasta la stessa di quando avevamo 8 anni: continuiamo a leggere parola per parola… quando il cervello ha continuamente a che fare con moltissimi stimoli veloci nella quotidianità.. È una incongruenza che a lungo andare logora a livello psicofisico.

Infatti, se il livello della lettura non sostiene le nostre capacità personali, inevitabilmente la frequenza della lettura diminuirà, sviluppando dei sentimenti avversivi verso la lettura e verso se stessi, perdendo la motivazione e ottenendo meno risultati. Si entra quindi in un circolo vizioso che ci fa perdere sempre più tempo, energie e motivazione (Stanovich, 1986 ; Stanovich & Cunningham, 2001).

Questo senza contare l’effetto crescente dello stress sulle vite, date tutte le informazioni che siamo tenuti a sapere e ad imparare..

Quali sono le limitazioni che porta questa situazione?

La strategia di identificare ogni parola singolarmente è molto dispendiosa, in quanto l’attenzione è posta su un solo elemento alla volta. Quindi troppe risorse attenzionali vengono usate per la codificazione e ciò toglie molto spazio alla comprensione. Si creano quindi delle interferenze tra la codifica e la comprensione del testo. Inoltre, bisogna tener conto del numero di informazioni che leggiamo. Con tanti elementi da codificare, il processo della lettura sarà inevitabilmente più lento. Tutto ciò va ad inficiare la quantità delle informazioni che riusciamo a ritenere alla fine della lettura.

Tenendo conto che la didattica ignora la rieducazione degli occhi e che quindi anche a livello motorio siamo limitati dal percepire più unità di informazione da ogni singolo punto di fissità per volta dai nostri movimenti oculari. Questo conduce a dei movimenti di regressione, che permettono di recuperare le informazioni perse precedentemente, ma che alla fine diventa disfunzionale, visto il tempo e le energie che si impiegano.

Perché investire su delle strategie più funzionali?

Si porta a sfruttare il nostro potenziale percettivo al massimo delle sue potenzialità. Invece, di percepire a colpo d’occhio una parola per volta si arriva a percepire mediamente 45-50 unità di informazione semantiche per volta. Questa capacità di identificazione a questa portata diventa un automatismo e si diventa anche sempre più veloci nel farlo. Svaniscono le interferenze tipiche della lettura, in quanto si può dedicare tantissimo spazio alla comprensione del testo.

Di fatto si è molto più attenti e la lettura diventa finalmente un processo attivo e coinvolgente.

Referenze

Cunningham, A. E., Perry, K. E., & Stanovich, K. E. (2001). Converging evidence for the concept of orthographic processing. Reading and writing, 14(5), 549-568.

Ehri, L. C. (2017). Reconceptualizing the development of sight word reading and its relationship to recoding. In Reading acquisition (pp. 107-143). Routledge.

Per scoprire di più sulla lettura scopri il nostro Corso di Lettura Veloce!