Viviamo spesso in una società che porta giustamente attenzione al nostro benessere: cerchiamo di equilibrare la nostra dieta, mangiare meno zuccheri e grassi, evitare sostanze cancerogene, evitare di fumare, fare tanto esercizio fisico…

il benessere è un’insieme di più fattori:   Robert Waldinger fu conduttore dello studio più lungo mai effettuato nella storia della scienza. Cominciato nel 1938, questo studio era intento a osservare lo stato psico-fisico di 724 persone per 75 anni e individuare i fattori che influenzavano di più tale variabile.

Diversi concetti fondamentali per il mondo della psicologia furono scoperti.

Secondo le conclusioni dello studio, la qualità delle relazioni sociali (e non quantità) è il fattore in assoluto più impattante per il benessere di un essere umano. Effettivamente, se ci pensiamo bene, anche a livello pratico, avere qualcuno pronto a soccorrerci in caso di emergenza è l’unico modo per garantire la nostra sicurezza in alcuni casi. O quando siamo semplicemente giù di morale, avere qualcuno da poter contattare, di cui potersi fidare, è la panacea migliore per un dolore anche psichico.

Perché l’uomo si focalizza invece su altro? Siamo in una società dove la comunicazione avviene sempre più attraverso schermi e tasti, e sempre meno attraverso sguardi e parole. Siamo sempre più portati a trovare soluzioni veloci, facili e a breve raggio, invece di renderci conto che la gestione delle relazioni è qualcosa che richiede tempo, pazienza, saggezza e tanto, tanto affetto. È qualcosa di intricato, di complesso, di lento. È qualcosa che ci porta a guardarci negli occhi e a provare emozioni talmente intense che non siamo più in grado di sopportare.

Ecco perché la tematica della Gestione dei Conflitti è così importante. È un arte dove si impara a gestire al meglio le relazioni: l’essenza degli esseri umani, dei loro bisogni, dei loro valori e delle loro ferite. È importante sapere sostenere i propri famigliari, i propri amici, e sapere cosa fare in caso nascano incomprensioni o veri e propri litigi.

Nel migliore dei casi un conflitto può essere utilizzato anche come punto di partenza per uno sviluppo positivo. Con la gestione dei conflitti, infatti, se ne scoprono le cause e si possono cambiare le condizioni aziendali in modo tale che non si sviluppino più in futuro. Inoltre, i protagonisti imparano a comportarsi in situazioni di conflitto evitando che degenerino. Spesso i conflitti si possono risolvere già in una fase iniziale.

In quali modi posso risolvere un conflitto? Ecco qui un elenco di strategie principali, che possono essere usate in situazioni differenti e con intenti differenti:

1) ABBANDONO O ELUSIONE
2) COMPIACENZA
3) COMPROMESSO
4) CONFRONTO E COLLABORAZIONE
5) FORZATURA
 
La dinamica di molte di queste può essere già intuita dal loro nome. Qual’è la migliore? Qual’è la peggiore? Quali sono gli svantaggi e vantaggi di ognuna? Ci sono moltissime teorie al riguardo, ciò nonostante bisogna fare innanzitutto un’analisi completa di ciascuna persona coinvolta nel conflitto. Bisogna esaminare di ciascuno i propri schemi cognitivi, le abitudini, i comportamenti, le emozioni portate nel conflitto e soprattutto la storia delle persone stesse.
Solo tenendo in considerazione ciascuna di queste cose, si può creare una dinamica risolutiva dove ciascuna parte giunge a uno stato di serenità. Ecco perché nell’arte di risolvere queste dinamiche si può sempre imparare molto su sé stessi: si vanno a esaminare tutti questi aspetti e a capire come ci portano o non ci portano a creare un conflitto.
Come si può fare? Vieni alla nostra serata su questa tematica, dove imparerai tutto ciò che devi sapere per riuscire a risolvere i conflitti, e come finalmente andare oltre.