Si possono scoprire i segnali nascosti del linguaggio del corpo con un semplice sguardo quando parliamo con qualcuno? La risposta è si!
I segnali
Come essere umani sappiamo bene che è impossibile astenersi dal comunicare. Questo è un principio fondamentale per tutte le forme della scienza della comunicazione e della psicologia moderna. Infatti, nel nostro quotidiano siamo sempre confrontati ad ogni forma di interazione attraverso gesti, posture e mimica facciale. Tutte forme di linguaggio che vanno bene oltre la comunicazione verbale e che hanno un impatto sociale ed emozionale significativamente più importante nella vita relazionale delle persone.
“La verità è scritta sul nostro volto.”
Con questa frase memorabile il dottor Cal Lightman della famosa serie televisiva “Lie to Me” ha presentato al mondo intero le tecniche di riconoscimento facciale delle emozioni e ci ha affascinato sulla loro applicazione nel corso delle sue indagini.
Qual è l’origine di queste tecniche?
La teoria della mimica facciale nelle emozioni viene elaborata grazie alle sei emozioni primarie scoperte da Paul Ekman nel 1972 studiando una tribù isolata in Papua Nuova Guinea.
Le Microespressioni
Queste emozioni sono la felicità, la tristezza, la sorpresa, il disgusto, la rabbia e la paura. Esse sono universali e di origine biologica, sono quindi comuni in tutti noi indipendentemente dalla cultura e dal tipo di educazione che abbiamo ricevuto. Approfondendo i suoi studi sulla menzogna e l’inganno, Ekman ha sviluppato un metodo per classificare ogni espressione del viso umano attraverso le micro espressioni.
Le micro espressioni consistono in un movimento facciale scatenato da una reazione emotiva attraverso un’attivazione fisiologica. Esse durano una frazione di secondo e sono quindi molto difficili da controllare e manipolare.Quando si è in grado di identificarle con la giusta velocità, esse svelano le reali emozioni che il nostro interlocutore cerca di nascondere. Pertanto tenendo anche in considerazione la sua base-line e il contesto della situazione, siamo in grado di intuire se egli ci stia mentendo e di scoprire il suo vero stato emotivo.
La prossemica
Altro argomenti importante è lo spazio che occupiamo comunica delle informazioni nelle relazioni con gli altri?
L’arte della prossemica ci insegna che il nostro spazio fisico e mentale ci protegge dalle influenze degli altri e a dipendenza della distanza fisica che intavoliamo con il nostro interlocutore si crea un determinato ambiente che condiziona la qualità e la profondità della relazione. Edward Hall ha definito e misurato quattro “zone”: distanza intima, distanza personale, distanza sociale, distanza pubblica; ha poi aggiunto delle ulteriori considerazioni sulla territorialità di queste misurazioni: sembra infatti che nel Nord Europa le misurazioni si allunghino rispetto a quelle definite “mediterranee”.
Qual è il vantaggio di padroneggiare la comunicazione non verbale?
Come sappiamo il linguaggio è ingannevole, pieno di ambiguità, di contraddizioni e può facilmente condurre a fraintendimenti. Chi sa come interpretare il linguaggio del corpo nella sua globalità e cogliere le varie sfumature affettive valorizza la qualità della sua comunicazione rendendola più persuasiva ed incisiva. Questo è possibile in quanto chi parla può adeguarsi allo stato emotivo dell’interlocutore e creare naturalmente un atmosfera di fiducia e di apertura durante la conversazione. Una dote molto apprezzata da tutti che crea effetti positivi nella vita professionale e nella vita privata.
Sapendo comunicare in modo efficace e congruente con il linguaggio non verbale, le nostre parole acquisiscono più forza e trasmettiamo ancora più sincerità e sicurezza di noi stessi in ogni situazione.
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